Italia II è una delle imbarcazioni italiane ad aver partecipato all’America’s Cup del 1987, come rappresentante dello Yacht Club Italiano. La storica imbarcazione è stata oggetto di un completo refitting con prodotti Armare Ropes curato dal rigger Daniele Augusti / Wave.
Italia II – Breve storia
Siamo nell’ottobre del 1986 e per la prima volta nella storia la Coppa America si disputa in Australia, a Fremantle sull’Oceano Indiano. Le regate vengono trasmesse in diretta televisiva e anche questo fattore richiama l’attenzione degli sponsor che cercano una vetrina mediatica a livello mondiale. Alla “Louis Vuitton Cup” si presentano così sei diverse nazioni, rappresentate da ben tredici consorzi, presentati da altrettanti Yacht Club. Ci sono anche due consorzi italiani, lo Yacht Club Costa Smeralda, con “Azzurra 3” e lo Yacht Club Italiano con “Italia I”.
La Coppa America 1987
Le regate per la selezione dello sfidante hanno inizio nell’ottobre 1986, con 3 Round Robin e le successive finali, per concludersi nel gennaio 1987. Le prestazioni dei due consorzi italiani non sono buone ed entrambe vengono eliminate al termine dei Round Robin: Italia I (timone Tommaso Chieffi) chiude settima, mentre Azzurra III (timone Mauro Pelaschier) finisce terzultima. In finale si presentano New Zealand contro gli americani di Stars & Stripes condotti dal mitico Dennis Conner; Stars & Stripes trionfa 4-1 e vincendo la “Louis Vuitton Cup” corre a sfidare i defender australiani di Kookaburra III, a cui sottrarrà la Coppa con un secco 0-4.
Il consorzio Italia si presentava in Australia come rappresentante dello Yacht Club Italiano, con il patrocinio della famiglia Gucci . Il progetto venne affidato allo Studio Giorgetti e Magrini, che fecero costruire due scafi nei Cantieri Baglietto a La Spezia. Skipper del Consorzio è Aldo Migliaccio, al timone Tommaso Chieffi, con a bordo anche altri celebri velisti del calibro di Flavio Scala, Enrico Chieffi e Albino Fravezzi.
Italia I (I-7) è lo scafo chiamato a scendere in acqua durante le regate della “Louis Vuitton Cup”. Sin dal principio la barca mostra buona velocità ma seri limiti nella tenuta in mare, tanto da arrivare al disalberamento.
Inizia così anche la storia di Italia II (I-9), varata con non poche difficoltà nella speranza di poter risolvere i limiti del primo scafo. Mentre proseguono i lavori di messa a punto, la barca viene danneggiata dal braccio di una gru causando ulteriori ritardi nello sviluppo. Le prove proseguono in Australia, ma al secondo scafo viene comunque preferito Italia I, nel frattempo migliorata grazie ad un costoso e faticoso processo di sviluppo. Italia II non sarà quindi mai utilizzata in una regata ufficiale durante la Coppa.
Italia II (I-9) alla Marina Hannibal – 2020
Il refitting 2020
Il refitting è articolato in differenti step, volti a provare a bordo le migliori soluzioni per alcuni particolari tecnici, come ad esempio le Check Stay attualmente in Single Braid Dyneema® SK78+PU in attesa delle definitive in PBO-Zylon®.
Per la linea di controllo delle volanti è stato scelta una treccia in Dyneema® SK78 HPS+PU con calza protettiva in Dyneema® e Kevlar®; questo abbinamento unisce le caratteristiche di durata, tenacità e scorrevolezza della fibra in Dyneema® al eccellente grip e resistenza al calore della fibra in Kevlar®.
Per le scotte della randa e del genoa sono state invece scelte delle calze in Black Technora®, Dyneema® e Poliestere®, personalizzandone i colori (antracite e grigio silver) in linea con l’estetica della barca. A complemento delle cime principali, sono stati realizzati dei moschettoni tessili calzati per le drizze e un loop con T-bone per la mura del genoa, oltre che frenelli, tiranti e legature varie.
Le drizze dello spinnaker hanno un’anima in Dyneema® SK78 HPS+PU e una calza in Cordura® e Poliestere. Per rispettare i colori tradizionali, sono state scelte colorazioni mélange rosso e mélange verde.
L’intervento è stato curato da Daniele Augusti / Wave cui va il ringraziamento di Armare Ropes per l’eccezionale lavoro svolto.
Tutte le foto di Italia II sono di Daniele Augusti.
Le informazioni sulla storia della Coppa America sono tratte da Wikipedia e dalle pagine curate da Egidio Nocera.