Stiamo vivendo un momento importante per la vela italiana: due skipper italiani si incrociano vicino a Capo Horn. Alessandro di Benedetto impegnato nel Vendèe Globe e Giovanni Soldini in corsa contro il tempo per il record New York-San Francisco.
Ma cosa è Capo Horn?
Immaginatevi onde alte come palazzi, che corrono per migliaia di miglia indisturbate. Improvvisamente vengono forzate a passare dentro un imbuto. L’imbuto formato da Capo Horn e l’antartide. il risultato? una mare aggressivo, turbolento e imprevedibile.
Immaginatevi una costa inospitale formata da scogliere nere che non offrono ripari e il vento freddo che arriva dal polo sud.
Immaginatevi infine di arrivare in questo punto stremati da decine di giorni di navigazione, lontani migliaia di miglia dalla terra, fuori dalle rotte commerciali, dove ogni problema rappresenta una potenziale tragedia.
L’Horn rapresenta la fine di tutto questo, si entra in Atlantico, si mette la freccia a sinistra e si sale verso Nord.
Mancano ancora molti giorni di navigazione all’arrivo, ma la prua rivolta verso casa, il sole, l’aria ogni giorno più calda rendono gli skipper euforici e combattivi.
Sergio Frattaruolo