La stanchezza, quella cronica, generata dalla privazione del sonno per settimane si manifesta anche in forme bizzarre: le allucinazioni.
Le allucinazioni rappresentano spesso un argomento tabù, ma in realtà sono un sistema di autodifesa: la mente, quando sottoposta a forti stress distorce le nostre percezioni e ci da segnali che abbiamo superato il limite.
Da giovane ho lavorato qualche anno nel servizio stampa: sono quelle macchine e furgoni che durante la notte trasportano i quotidiani in tutto il paese. Spero che siano cambiati, ma al tempo i ritmi di lavoro erano infernali, non era ammesso ritardo. Si guidava molte ore consecutive in ogni condizione meteorologica. Erano frequenti episodi di allucinazioni visive, come vedere i catarifrangenti posti ai lati della strada sciogliersi. Ma il vero segno di essere arrivato al limite era vedere persone che attraversano la autostrada di corsa! Ovviamente non c’era nessuno che attraversava, ma lo spavento ti faceva risvegliare da un pericoloso torpore che sarebbe potuto degenerare in un colpo di sonno.
L’esperienza fatta in strada mi è stata utile, anni dopo, quando ho iniziato a navigare sistematicamente in solitario. Parlando con colleghi sono emerse le situazioni più bizzarre. Un classico è vedere le luci di altre navi in rotta di collisione, oppure delfini che nuotano vicino alla barca. Il top è stato un amico che dopo molte ore senza dormire (nelle regate corte le prime 24-30 ore spesso non si dorme) che ha visto la madre vestita da ammiraglio Nelson, che indicava i display, urlando: “NON TI SEMBRA DI AVERE ESAGERATO? è il caso che vai a dormire!”
Io non ho mai sofferto di allucinazioni visive, ma il mio limite della stanchezza sopportabile si presenta con le voci. Più che voci sono bisbiglii di persone che parlano tra loro sottovoce, intervallate da sigle di trasmissioni televisive, in particolare quella del telegiornale di quando ero piccolo…
La prima volta che le ho sentite ho pensato di avere lasciato la radio accesa; controllo il VHF ma era spento, la radio pure. Ho pensato che ci fosse una barca molto vicino alla mia, corro fuori ma niente. Dopo qualche secondo di riflessione, sono scoppiato a ridere pensando ai danni che aveva fatto la televisione sulla mia psiche!
Buon anno a tutti, Sergio.